Complici le vacanze in montagna, le gite al mare, fin da piccolo ho iniziato ad osservare la natura che ci circonda ammirandone la sua complessa semplicità.  Ho apprezzato il suo rumoroso silenzio costituito di molteplici suoni che si fondevano l’uno con l’altro donando una sinfonia di suoni, mai casuali ma sempre destinati ad un significato. La sua capacità di fondere gli elementi l’uno con l’altro lasciando lo spazio e creando il giusto habitat alle specie animali che la popolavano. Permettendo a tutti di vivere trovando tutto quello che gli serviva ma allo stesso tempo pronta a creare situazioni di pericolo che ho imparato a capire necessarie a mantenere il giusto equilibrio tra le specie. Anche se all’inizio tutto sembrava casuale pian piano ho scoperto che niente era fortuito ma tutto avveniva perché la vita scorresse con il giusto equilibrio. In tutto questo l’unica pecca, l’unico elemento che usciva da questi schemi era l’essere umano il quale non si accontentava di utilizzare il necessario per rendere sempre migliore la propria vita ma alla fine è arrivato a sfruttare le risorse anche per il superfluo, ma non contento nonsi è fermato a quello, la sua voglia di onnipotenza, la voglia di possedere la gestione per sentirsi grande,  lo ha portato a modificare la nascita, la crescita e lo sviluppo di tutto ciò che era in realtà naturale. Un comportamento che alla lunga sta facendo in modo che la natura dopo innumerevoli molti messaggi di avviso che tutto questo sta divorando ed annientando lo spazio in cui viviamo sta giungendo alla ribellione. Si possono leggere questi messaggi come un ultimatum: se continuate così farete morire tutto lo spazio in cui vivete. Non sono un naturalista con spirito ecologico, nel senso che accetto il progresso e la tecnologia che ci serve per rendere sempre più globale e migliore la nostra vita ma faccio fatica a mancare di rispetto al mondo in cui vivo, in particolare modo  quando questo è dovuto al mero arricchimento economico di pochi. Questa mancanza di rispetto non la capisco anche se noto sempre più un offuscamento delle menti eseguito da parte di poche persone   ai danni dei molti, in nome della tecnologia e del benessere generale. Se ho una sicurezza è che a pagarne il conto sarà la razza umana, la natura per il suo essere saprà sopravvivere e rigenerarsi.

La foto è stata realizzata in collaborazione con l’artista e performer Katia Della Fonte, (modella Patrizia Pea), la quale oltre ad essere una grande amica è un’artista poliedrica che riesca a fondere corpo, musica, colore e natura. Con Katia sono indimenticabili le nottate passate a progettare e realizzare idee così come il girovagare in cerca di location dove realizzare i suoi lavori, e la cosa più affascinante che ci lega è l’improvvisiazione del momento come nel video sotto dove il trovare un luogo ha dato atto all’improvvisare una performance .

 

Katia della Fonte:

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